Il percorso ha inizio nel gennaio 1980 ma la sua origine reale si ricollega alla lunga e tuttora inesaurita ricerca da parte dei francescani italiani di condivisione della realtà dei nuovi poveri e incidere positivamente sulla loro vita. Tale argomento fu originato dall’esperienza e le intenzioni di Padre Eligio Gelmini della Provincia Francescana della Lombardia, frate chiaramente controverso e impavido, che da anni era impegnato a capofitto, con la sua organizzazione Mondo X, sul fronte della lotta alla droga e alla più variegata (lussuosa o miserabile che fosse) emarginazione.
Padre Eligio nell’ottobre 1978 scrive una lettera aperta ai responsabili delle varie regioni francescane d’Italia e al Padre Generale …
“… solo ora, dopo vent’anni di lavoro in campo giovanile, mi permetto di sottoporle alcune conclusioni maturate in questi anni travagliati e difficili e però tremendamente attuali. Sono tutti gli anni della mia Ordinazione nei quali ho potuto assistere, conoscere, studiare ed avvalermi di oltre 35.000 giovani in Milano e molti altri in Italia e nel mondo. Proprio perché tutto quanto da me fatto, al di là di ogni polemica, è stato possibile per la forza datami dalla vocazione francescana, ritengo giusto e urgente confidare nelle Sue mani una situazione drammatica e una proposta che appare indilazionabile… Visto lo svuotamento dei conventi; viste le difficoltà di trovare l’identificazione della nostra pastorale; (…) perché ogni “Provincia” Francescana italiana non mette a disposizione del problema della droga uno di quei tanti conventi di campagna e due fratelli che si dedichino a questo problema? P. Eligio Gelmini”
Padre Eligio andava alla ricerca di conventi abbandonati, inutili e inutilizzabili e di frati che potessero abitarli in modo nuovo. Al suo tocco magico rinasceranno splendidi conventi, ridiventati città di vita per la presenza di centinaia di giovani usciti dalla schiavitù della droga.
I frati francescani sardi non disponevano di conventi inutilizzati ma quella povertà fu il terreno che si aprì alla ispirazione, che dirottò la mente su ciò che serviva e che poteva essere diviso con altri. Il Convento di San Mauro, a Cagliari, era condivisibile con altri più poveri dei frati: i drogati.
I frati francescani di Sardegna, impersonati al suo massimo grado dal Padre Dario Pili, Ministro Provinciale, raccolsero la provocazione del Padre Eligio e decisero di destinare il Convento di San Mauro quale sede della prima Comunità e Padre Salvatore Morittu come responsabile del progetto di aiuto ai giovani drogati. Così, con l’impegno di Padre Salvatore e di alcuni volontari, l’antico convento di San Mauro entrò a far parte dello spirito di “Mondo X” e dal 26 gennaio del 1980 divenne la prima comunità per tossicodipendenti della Sardegna.
Il convento riprese vita poichè i ragazzi che entravano in Comunità ritrovavano tutta la creatività e la forza della loro giovinezza. I lavori fervevano, la casa si trasformava ogni giorno, pur rimanendo fedele a se stessa, ai suoi quasi quattro secoli di vita: la Comunità si dava delle regole e si strutturava, senza rinchiudersi in schemi rigidi; i ragazzi e le ragazze bussavano alla sua porta chiedendo aiuto ma offrendo insieme la novità della loro vita; i volontari che la sostenevano, tra mille difficoltà e pregiudizi, si facevano provocare da quei ragazzi disperati e si mettevano ogni giorno in discussione…
Era nata una famiglia, un po’ strana forse, ma come ogni famiglia degna di questo nome, fondata, più che su ruoli, distinzioni, incarichi, professionalità, su due idee di fondo: amore e condivisione. Da allora la famiglia è cresciuta: molti giovani e meno giovani tossicodipendenti hanno bussato alla porte della Comunità e sono stati accolti.
Nel frattempo le Comunità sono cresciute di numero: nel 1982 con l’apertura della Comunità di S’Aspru, in agro di Siligo (SS), in una casa messa a disposizione dell’allora Arcivescovo di Sassari Mons. Paolo Carta; nel 1985 con la Comunità Campu ‘e Luas in agro di Uta (CA), in una struttura di proprietà della Regione Sardegna, dismessa nel 2011 e infine nel 1998 con la Casa Famiglia S. Antonio Abate per i malati di AIDS, a Sassari, ancora una volta in un convento ceduto in uso dai Frati Minori di Sardegna.
Nel 1984 i frati e i volontari formalizzarono la creazione dell’Associazione Mondo X – Sardegna, che, acquistando negli anni successivi la personalità giuridica e lo status di Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), è attualmente l’organismo gestore delle Comunità e di tutto il progetto nato dall’intuizione dei frati sardi.
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