CASA FAMIGLIA

Casa Famiglia

Un rifugio sicuro per chi soffre di AIDS

La Casa Famiglia “S.Antonio Abate” per persone in AIDS

Nella Casa Famiglia sono prioritari i valori legati alla Persona, bene fondamentale; alla Comunità e alla Gratuità.

La Casa Famiglia tende ad operare una proficua integrazione tra la stessa struttura comunitaria e le risorse del territorio, con particolare riferimento ai servizi competenti (Regione, ATS, ASSL, Comune, ecc.).

Promuove e valorizza il volontariato con un’efficace azione di sensibilizzazione alla solidarietà e di formazione nel campo specifico dell’AIDS.

Coloro che condividono la vita in Casa Famiglia sono accomunati dai valori condivisi, dalla motivazione dal lavoro di gruppo e soprattutto dalle finalità della struttura.

Gli obiettivi della Casa-Famiglia sono quelli di creare un ambiente familiare attraverso accoglienza, solidarietà e amore nonché il coinvolgimento familiare, religioso e sociale; l’accompagnamento psico-relazionale; l’assistenza professionalmente garantita; il favorire opportunità di relazioni con la realtà esterna e il mantenimento o la ricostruzione dei rapporti familiari degli ospiti.

Gli ospiti sono persone portatrici di infezione da HIV, in fase conclamata. Molti di loro presentano anche problematiche tipiche della tossicodipendenza o altre difficoltà psicologiche; per loro viene realizzato un progetto terapeutico personalizzato in collaborazione con il Servizio inviante e in rispetto del regolamento della Casa.

La priorità di accoglienza di un ospite è data:

–           dall’AIDS conclamato e patologie correlate;

–           dalla situazione di particolare bisogno, come la mancanza di risorse residenziali, il reddito nullo o minimale, lo stato di abbandono.

–           Le situazioni personali rappresentate pervengono ai Centri di Accoglienza dell’Associazione o al Coordinatore della Casa dai familiari, dai servizi sociali, dai Reparti di Malattie Infettive, dal SERD, dal Tribunale.

–           Familiari;

–           Privati.

Spetta all’Équipe Direttiva della Casa approfondire il profilo del paziente esaminando la relazione psico-sociale, la situazione sanitaria e la dichiarazione di Aids conclamata.

A questo punto il Coordinatore della Casa in collaborazione con l’Équipe Direttiva, richiede alle ASSL di provenienza, ai Servizi Sociali, alla famiglia o a chi altri ha presentato il caso, un primo colloquio con il futuro ospite per accertare la reale necessità di ricovero presso la Casa, la volontà del richiedente di entrare in Casa Famiglia; la capacità di accogliere le fondamentali regole del vivere assieme; la mancanza di tossicodipendenza attiva.

Successivamente viene consegnato all’ospite il Regolamento della Casa che dovrà liberamente sottoscrivere per accettazione compilando una scheda personale.

Verificati i documenti personali e sanitari del futuro ospite e assegnato il protocollo terapeutico si procede all’informazione del nuovo ingresso agli Operatori e alla Comunità con l’accoglienza e l’avvio alla vita in comunità.

L’ospite può in qualunque momento sottoscrivere l’autodimissione.

L’Équipe Direttiva della Casa può allontanare dalla Comunità un ospite per comportamento inadeguato e pericoloso come ad esempio comportamenti autolesivi o violenza nei confronti degli altri ospiti o delle altre persone che operano nella Casa Famiglia; abuso di alcool, psicofarmaci, ecc.; uso e detenzione di droghe o sostanze illecite; uso e detenzione di armi e oggetti pericolosi.

 

La dimissione di qualunque ospite va segnalata e motivata, quando è possibile anche preventivamente, dal Coordinatore della Casa, al Servizio inviante e alla famiglia.

Nel caso di auto dimissione, prima che l’ospite lasci la Casa, si deve compilare una dichiarazione firmata dall’interessato stesso e controfirmata dal Coordinatore, dove l’ospite esprime la libera scelta di lasciare la Casa.